Impianti di riscaldamento

Impianti di riscaldamento domestico

Parlare oggi di impianti di riscaldamento significa addentrarsi in un discorso che spazia dal risparmio energetico, con i relativi vantaggi in bolletta, a leggi europee e nazionali che si fanno sempre più rigide in fatto di efficienza degli edifici e degli impianti stessi. Rispetto a qualche anno fa, infatti, la sensibilità dei singoli cittadini in tema ambientale ha lasciato il campo a normative ben precise in fatto di prestazioni energetiche con, da una parte, l’aumento dei costi per l’ammodernamento degli edifici e degli impianti di riscaldamento e, dall’altra, detrazioni fiscali fino al 65% della spesa sostenuta per i lavori e benefici per la gestione quotidiana.

Confronto e riepilogo
L’Attestato di Prestazione Energetica (APE) per gli edifici, introdotto nel 2013 in sostituzione dell’Attestato di Certificazione Energetica (ACE), e le nuove etichette energetiche per gli impianti di riscaldamento impongono ai cittadini di documentarsi su un settore in forte evoluzione. Caldaie, pompe di calore e sistemi ibridi (caldaia + pompa di calore), rappresentano solo una minima parte delle scelte da fare al momento dell’installazione di un nuovo impianto di riscaldamento. Termosifoni e radiatori, anche se equipaggiati con le moderne valvole termostatiche, possono essere sostituiti con sistemi più evoluti, dal punto di vista dell’efficienza e dell’estetica.

Come è fatto un impianto di riscaldamento domestico?

Un impianto di riscaldamento domestico, aldilà delle possibili classificazioni, presenta sempre delle caratteristiche comuni, ed in particolare è caratterizzato dai seguenti componenti:

Caldaia (di vario tipo e combustibile impiegato)
Linee di trasmissione del fluido
termovettore (in genere acqua calda)
Pompa di circolazione
Scambiatori di calore

Apparentemente un impianto di riscaldamento domestico può apparire, a questo punto, come un qualcosa di estremamente semplice, e per certi versi è così, eppure soluzioni installative poco felici ed un uso scorretto degli stessi può rendere tutto ciò estremamente complesso da gestire, ed un esempio lo abbiamo avuto negli scorsi due post.
IMPIANTI AUTONOMI
Sono gli impianti più “semplici”, prevedono uno sviluppo orizzontale dello stesso a partire dalla caldaia che, nel caso in esame, sarà di uso esclusivo della singola unità abitativa. Il combustibile impiegato sarà generalmente gas naturale, metano o gpl, anche se si sta utilizzando sempre più spesso una stufa a pellets come generatore di calore.
IMPIANTI CENTRALIZZATI
Gli impianti centralizzati sono la soluzione probabilmente più diffusa, e spesso la loro diffusione va di pari passo all’età dell’impianto, in quanto in passato la scelta principale consisteva nell’installazione di una grossa caldaia e nella realizzazione di un impianto di diffusione

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